I migliori vini della Valle d’Aosta
Il panorama vitivinicolo della Valle d’Aosta
È vero che la Valle d’Aosta, in proporzione agli ettari vitati (che rimangono intorno ai 400), è la regione che ottiene più Tre Bicchieri. Certamente abbiamo grande rispetto e anche un pizzico di ammirazione per i viticoltori che tutti gli anni coltivano come fossero veri e propri giardini i loro vigneti, spesso addirittura difficili da raggiungere a piedi e ancora più stremanti da lavorare, ma i nostri premi non hanno nulla a che fare con questi sentimentalismi. Vanno ai grandi vini e solo ai grandi vini che la regione è in grado di offrire.
Se pensiamo che per molto tempo le vigne sono state piantate in prossimità delle abitazioni contadine per meri motivi di comodità, senza alcun tipo di studio sui terreni o sul microclima o ancora sulle le rispettive interazioni con i diversi vitigni, allora si capisce come il potenziale qualitativo del vigneto Valle d’Aosta è ancora in buona parte sconosciuto. Purtroppo è difficile chiedere a vigneron e cantine sociali di farsi carico di questo fardello, se non in minima parte. La passione e l’entusiasmo, che a dire il vero negli ultimi anni abbiamo scorto più nei vignaioli privati che nelle realtà pubbliche o cooperative, aumentano la voglia di provare nuove strade. Cionondimeno, nei vini valdostani la qualità è presente in modo omogeneo e la regione conferma i sei Tre Bicchieri dello scorso anno.
I Tre Bicchieri 2021 della Valle d’Aosta
La grande differenza rispetto al passato è che, malgrado le belle parole spese lo scorso anno sulla ricchezza ampelografica della regione, in questa edizione della Guida i Tre Bicchieri premiano esclusivamente vini bianchi di cui un Passito. Non si tratta certamente di una bocciatura dei vitigni e dei rossi regionali, che non hanno sfigurato e che in futuro torneranno a sorridere, ma di una conferma dei nostri pensieri. Da tempo sosteniamo che le specificità morfologiche e climatiche della Valle, con le importanti escursioni termiche, facilitano la produzione di bianchi freschi e profumati, attualmente i più ricercati dai consumatori.
La Petite Arvine Sopraquota 900 ’19 di Rosset Terroir grazie alla sua finezza olfattiva e alla sua tensione gustativa, rappresenta l’esempio evidente della vocazione di tanti vigneti valdostani per la produzione di bianchi di caratura mondiale. Lo stesso Elio Ottin conferma la sua dimestichezza con il vitigno di origine svizzera. I Tre Bicchieri a Anselmet e Les Crêtes (Chardonnay) e Lo Triolet (Pinot Gris) issano i rispettivi vini a vere e proprie icone dei grandi bianchi del nostro Paese. Infine si chiude con il premio al Muscat Flétri di La Vrille che entra anche lui di diritto nel ristretto novero dei grandi viticoltori italiani.
- Sopraquota 900 ’19 – Rosset Terroir
- Valle d’Aosta Chambave Muscat Flétri ’18 – La Vrille
- Valle d’Aosta Chardonnay Cuvée Bois ’18 – Les Crêtes
- Valle d’Aosta Chardonnay Mains et Coeur ’18 – Maison Anselmet
- Valle d’Aosta Petite Arvine ’19 – Elio Ottin
- Valle d’Aosta Pinot Gris ’19 – Lo Triolet