BORSARI: UNA CITTÁ, UN NOME, UNA STORIA.
L’origine del prestigioso Marchio Borsari nasce nella città di Verona, splendida città adagiata sulle rive dell’Adige e patria indiscussa del Pandoro.
All’imperatore romano Claudio, che donò alla città un periodo di serena prosperità, si fa risalire la costruzione della famosa porta Decumana, che offre un eccellente esempio di architettura scenografica Romana. La sua denominazione: Porta Borsari è però medievale e si riallaccia alla presenza dei gabellieri, che qui sostavano per riscuotere dazi sulle merci in transito.
Ebbene, pensando proprio ai “bursarii” dell’Alto Medio Evo, ci piace immaginare, in un giorno di fiera, accanto ai mercanti di professione, i frequentatori più abituali: erano gli abitanti del contado, con i loro carichi di grano, frutta e miele che mugnai, fornaciai, panettieri e dulciarii trasformavano in pani e frittelle.Fu sicuramente questo sogno medievale che spinse, nel lontano 1903, il mastro pasticcere Tiziano Golfetti ad aprire, dedicandolo alla Porta Borsari, il suo primo laboratorio artigiano.Dalle sue mani esperte nacquero numerose specialità dolciarie, tra cui in primis il tipico Pandoro morbido e profumato, ma anche Panettoni e Colombe con prelibate farciture alla crema e al cioccolato al profumo di vaniglia che, mastro Golfetti, memore delle mitiche “bursae”, inseriva in astucci dipinti.
Fedeli alla tradizione artigianale, che rese eccellente quei primi prodotti, i Muzzi, attuali proprietari dell’azienda Borsari, continuano a produrre mille specialità farcite, con la stessa cura dell’antica gloriosa pasticceria.