I migliori vini della Sardegna 2020
La varietà del panorama vitivinicolo della Sardegna
I numeri, si sa, non lasciano spazio a interpretazioni soggettive ed è opportuno partire proprio da questi per tracciare il bilancio dell’sola nella nuova edizione della Guida. Dei 400 vini valutati, 200 conquistano i Due Bicchieri, ben 48 accedono alle degustazioni finali e 15 salgono sul gradino più alto del podio. Un numero davvero da record che, rapportato ai campioni assaggiati, pone la Regione tra le migliori per qualità (almeno secondo noi) a livello nazionale. Il dato è ancora più importante se si pensa che poco più di 10 anni fa i vini sardi che conquistavano i Tre Bicchieri erano davvero una manciata. Un anno radioso, quindi? Senza dubbio le luci ci sono eccome, anche se ancora qualche ombra si intravede.
Il vino e la Sardegna: luci e ombre di un territorio
Se da un lato è indubbia la qualità del vino sardo, la sua aderenza al territorio (che passa attraverso la valorizzazione del patrimonio varietale) e, non ultimo, le potenzialità di invecchiamento di alcune etichette, c’è ancora tanto da fare in termini di marketing, comunicazione e commercializzazione. Il vino, non ci stancheremo mai di dirlo, gioca in un campionato globale, è ambasciatore in tutto il mondo del luogo da cui viene originato, sia esso frutto di piccole produzioni artigiane, sia esso prodotto da grandi cantine cooperative o storiche aziende private. Ma le partite si vincono se si fa un lavoro di squadra, tutti insieme in nome dell’isola, per poter davvero sfidare i mercati internazionali senza paura. Su questo c’è ancora da lavorare. Non è un caso infatti che alcune Denominazioni, soprattutto quelle che comprendono l’intera regione, sono obsolete e tutto fanno tranne che valorizzare i singoli territori del vino. Ma senza il lavoro dei Consorzi di tutela, esistenti solo dal punto di vista burocratico, non si va da nessuna parte.
I Tre Bicchieri 2021 della Sardegna
Detto ciò godiamoci quest’anno il grande risultato e, attraverso i Tre Bicchieri, che cercano di tracciare una sintesi qualitativa di tutta l’Isola, andiamo da Nord a Sud e scopriamo Cannonau di grande eleganza e finezza, giocati su complessità aromatica e grande bevibilità, Vermentini sapidi e minerali, frutto di diversi terroir di provenienza, Carignano mediterranei e avvolgenti o alcuni Bovale tanto strutturati quanto equilibrati. Andando poi a concludere con uno dei grandi e immortali vini del Mondo, la Vernaccia di Oristano. Ben due quest’anno ai vertici assoluti: la Riserva ’68 di Silvio Carta e l’Antico Gregori ’76 di Contini.
- Alghero Torbato Catore ’18 – Tenute Sella & Mosca
- Cannonau di Sardegna Cl. Dule ’17 – Giuseppe Gabbas
- Cannonau di Sardegna Mamuthone ’17 – Giuseppe Sedilesu
- Cannonau di Sardegna Naniha ’18 – Tenute Perdarubia
- Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena Pro Vois Ris. ’15 – F.lli Puddu
- Capichera V. T. ’17 – Capichera
- Carignano del Sulcis 6 Mura Ris. ’17 – Cantina Giba
- Carignano del Sulcis Sup. Terre Brune ’16 – Cantina Santadi
- Nuracada Bovale ’18 – Audarya
- Su’ Nico ’18 – Su Entu
- Turriga ’16 – Argiolas
- Vermentino di Gallura Sup. Sciala ’19 – Surrau
- Vermentino di Sardegna Stellato ’19 – Pala
- Vernaccia di Oristano Antico Gregori ’76 – Attilio Contini
- Vernaccia di Oristano Ris. ’68 – Silvio Carta