Tutto sembrava andare a gonfie vele all’inizio del 2020, con prospettive ragionevolmente esaltanti. Invece, all’improvviso, lo scenario, anche in Sicilia, ha mutato segno: si sono bloccati i circuiti commerciali, i mercati esteri si sono inopinatamente chiusi, sono intervenute difficoltà né previste e neanche immaginate. Tutti i player del vino isolano hanno provato a reagire, con creatività: i problemi ci sono stati (e ci sono), ma il pianeta vino ha reagito con energia e convinzione, pur registrando difficoltà che hanno portato, spesso, a comprensibili ritardi negli imbottigliamenti.
La Sicilia del vino e il passaggio generazionale
Ma dal nostro osservatorio lo scenario resta comunque entusiasmante, per la qualità media costantemente in crescita, la vivacità, l’evoluzione tecnico-culturale del comparto, il sempre più evidente (e vincente) connubio terroir-vitigni autoctoni. In filigrana leggiamo anche qualcos’altro di importante e incisivo, che apre nuovi orizzonti. Molte aziende hanno realizzato (o sono nel pieno del processo) il passaggio generazionale: sono alla barra di comando nuovi soggetti, giovani, quasi tutti con esperienze e una visione internazionale, dinamici e motivati, che stanno imprimendo nuova linfa ed energia, forti di studi significativi, di lunghe e importanti esperienze fuori regione, di nuove sensibilità.
Le grandi cultivar della Sicilia e il continente Etna
Un altro tassello, un’ulteriore acquisizione si aggiunge, poi, a questo panorama esaltante: catarratto, grillo, insolia, zibibbo, carricante sono ormai, finalmente – nei fatti e nell’immaginario collettivo – grandi cultivar autoctone alla base di grandi vini. Sono 26 i Tre Bicchieri di quest’anno, che confermano lo stato di salute di questa terra meravigliosa, un continente che sorprendentemente ne comprende un altro, l’Etna.
Evidenziamo solo le novità: il Cerasuolo di Vittoria Il Para Para ’17 di Poggio di Bortolone, felice mariage fra terroir e vitigni autoctoni. Tre Bicchieri, per la prima volta, anche al sorprendente Etna Bianco Trainara ’18 di Generazione Alessandro; infine, sale sul gradino più alto del podio l’Etna Rosso Qubba ’18 di Monteleone, di Giulia Monteleone e Benedetto Alessandro.
I migliori vini della Sicilia premiati con i Tre Bicchieri 2021
- Cerasuolo di Vittoria Giambattista Valli ’18 – Feudi del Pisciotto
- Cerasuolo di Vittoria Il Para Para ’17 – Poggio di Bortolone
- Etna Bianco Alta Mora ’19 – Alta Mora
- Etna Bianco Arcuria ’18 – Graci
- Etna Bianco Pietrarizzo ’19 – Tornatore
- Etna Bianco Trainara ’18 – Generazione Alessandro
- Etna Rosso Contrada Santo Spirito Part. 468 ’16 – Palmento Costanzo
- Etna Rosso Erse Contrada Moscamento 1911 ’17 – Tenuta di Fessina
- Etna Rosso Lenza di Munti 720 slm ’17 – Nicosia
- Etna Rosso Passorosso ’18 – Passopisciaro
- Etna Rosso Qubba ’18 – Monteleone
- Etna Rosso San Lorenzo ’18 – Girolamo Russo
- Etna Rosso Barbagalli ’17 – Pietradolce
- Etna Rosso V. Vico Prephylloxera ’17 – Tenute Bosco
- Etna Rosso Zottorinoto Ris. ’16 – Cottanera
- Faro ’18 – Le Casematte
- Malvasia delle Lipari Passito ’19 – Caravaglio
- Passito di Pantelleria Ben Ryé ’17 – Donnafugata
- Salealto Tenuta Ficuzza ’18 – Cusumano
- Sicilia Catarratto V. di Mandranova ’18 – Alessandro di Camporeale
- Sicilia Chardonnay V. San Francesco Tenuta Regaleali ’18 – Tasca d’Almerita
- Sicilia Mandrarossa Cartagho ’18 – Settesoli
- Sicilia Nero d’Avola Saia ’18 – Feudo Maccari
- Sicilia Perricone Furioso ’17 – Assuli
- Sicilia Perricone Ribeca ’15 – Firriato
- Sicilia Zibibbo Al Qasar ’19 – Rallo